Da pochi giorni si è chiusa la settima edizione di Etna Comics, il Festival Internazionale del Fumetto e della Cultura Pop, che nelle giornate dall’1 al 4 giugno ha popolato il Centro Fieristico Le Ciminiere di Catania. Un evento talmente atteso da registrare in questa occasione più di 78mila presenze: numeri da capogiro per una kermesse che ogni anno acquista sempre più notorietà ed è ormai tra le migliori del panorama italiano ed europeo.
La formula rispetto agli anni scorsi è rimasta invariata, pressoché identica. L’onnipresente ed apprezzatissima Cristina D’Avena ha dovuto dividere gli onori con altri grandi ospiti tra i quali vogliamo ricordare il maestro Dario Argento, un simpaticissimo Aldo Baglio, un acclamato Marco D’Amore dalla serie Gomorra e dulcis in fundo il grande Giorgio Cavazzano, uno dei più celebri disegnatori Disney al mondo.
Proprio a Cavazzano è stata dedicata un’intera mostra per celebrare i suoi 50 anni di carriera, esposizione apprezzabilissima se non fosse stato per il caldo soffocante all’interno dell’edificio che la ospitava, caldo che, a guardarsi intorno, ha reso la visita di chiunque abbastanza rapida. Stesso discorso per molte zone dei vari edifici che, a causa delle altissime temperature e del numero elevato di gente, erano in sostanza impraticabili, rendendo le attività organizzate quasi impossibili. Qualche aeratore ben piazzato ha risolto però molti dei problemi dell’edificio principale, quello dedicato ai fumetti, alle case editrici e al merchandising.
Il piano terra è sembrato a molti, rispetto agli scorsi anni, un po’ carente per quanto riguarda la presenza di case editrici, mentre oggetti di ogni foggia e materiale raffiguranti personaggi di film, cartoni e manga hanno riempito le sale del primo piano, zona come sempre presa d’assalto da chi vuole portare a casa un ricordo di queste giornate; nota dolente per il povero Japan Center piazzato all’ultimo piano in una desolazione sconcertante, troppo grandi i locali per contenere poche attività ed espositori. Pollice su, invece, per l’Area Giochi che ha occupato un enorme tendone esterno ben organizzato e areato che ha finalmente accontentato tutti.
Per quanto riguarda i vari appuntamenti, il programma è stato veramente fittissimo, quasi impossibile da seguire per intero e replicare in questo articolo. Ogni sala del centro ha seguito in maniera serrata un palinsesto che, senza lasciare nulla al caso e quasi sempre senza intoppi, ha visto alternarsi conferenze, ospiti, proiezioni. I visitatori e i fan hanno così potuto incontrare i loro beniamini telematici, i loro guru dei videogiochi, le loro eroine mascherate distaccandosi per ore dalla realtà.
Etna Comics sicuramente ha qualche difetto (leggi: troppa sporcizia, poca attenzione per alcuni particolari, location ormai inadatta al numero di visitatori raggiunto), ma sicuramente ha il pregio di far vivere ogni anno a giovani e meno giovani momenti di completa euforia, passeggiando tra folli e coloratissimi personaggi (leggi: cosplayer), cantando a squarciagola le sigle dei cartoni animati preferiti in italiano o in giapponese, fotografando o abbracciando dei perfetti sconosciuti che per pochi minuti o per delle ore saranno considerati i loro migliori amici.
Un evento fuori dall’ordinario che in qualche punto abbiamo voluto criticare perché crediamo che abbia il potenziale per migliorare e suscitare l’invidia di manifestazioni simili che, al momento, godono di maggior fama.