Dietro le Quinte

Letteratura Made in japan

Il peso dei segreti: gli Imperscrutabili Giapponesi di Aki Shimazaki

Copertina stupenda, di un bel rosa denso e capeggiata da un esemplare di tsubaki. Per il popolo italico si tratta di una bellissima camelia, il fiore protagonista de Il peso dei segreti della scrittrice nippo-canadese Aki Shimazaki, tradotto dal francese per Feltrinelli da Cinzia Poli. Un fiore che accompagna Yukiko per tutta la vita, insieme al suo terribile segreto: aver ucciso suo padre la mattina del 9 agosto 1945, poche ore prima che su Nagasaki fosse sganciata la bomba atomica che avrebbe distrutto tutto.

Un segreto taciuto come l’amore per Yukio, conosciuto da bambino e mai dimenticato. Partendo da questi presupposti l’autrice compone cinque romanzi (Tsubaki – Camelia, Hamaguri – Vongola, Tsubame – Rondine, Wasurenagusa – Nontiscordardime, Hotaru – Lucciola), romanzi che insieme danno vita al ciclo Le poids des secrets e che, apparentemente indipendenti uno dall’altro (in Canada vennero comunque pubblicati separatamente tra il 1999 e il 2004), in realtà legano tra loro tutti i personaggi, custodi di verità e segreti inconfessabili.

Con frasi brevi ma dense, vengono alla luce tutti i sentimenti che l’animo umano è capace di provare, ma l’autrice decide di tacerli ai propri protagonisti e di dare le chiavi della verità solo al lettore che si ritrova a conoscere tutti i segreti non svelati e doversi raccapezzare tra intrighi ed equivoci del destino. Le vicende dei vari capitoli si dipanano tra racconti, lettere, flashback che coprono un arco temporale vasto e offrono la possibilità di tracciare il ritratto della società giapponese di quegli anni, caratterizzata da un forte legame con la tradizione ed estremamente maschilista e conservatrice, a tratti xenofoba verso i cinesi e i coreani.

Un’opera che per lo stile così limpido e ingenuo ricorda un po’ la Yoshimoto, paragone che però regge meno quando la bravura di Aki Shimazaki si perde nel tessere i fili di una trama che risulta essere poco decisa e a tratti irreale, come i personaggi. Una lettura quasi leggera, consigliata ad un pubblico principalmente femminile (non me ne vogliano gli uomini).

Da quando ha imparato, non ha mai smesso di leggere: in borsa non le manca mai un libro, ma se dovesse succedere ripiega su annunci, volantini, bugiardini e bigliettini. Frequenta i cinema più delle palestre, chi la conosce bene ha confermato che sarebbe l’orgoglio di tutti i registi perché non riesce mai a dire che un film è “brutto”. Ammette di essere una internet addicted e non vive senza cellulare. Avvertenze: ricordatevi di non accompagnarla mai in libreria, sareste costretti ad usare la forza per portarla via!

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